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Colucci: "Spal, ha fatto bene la società a dare fiducia a Dossena"

14.11.2024 11:15 di  Antonino Sergi   vedi letture
Colucci: "Spal, ha fatto bene la società a dare fiducia a Dossena"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Durante l'appuntamento odierno con A Tutta C sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Leonardo Colucci. Queste le sue parole: 

È stato accostato da diverse squadre ultimamente, c’è stato un incontro con il Latina ed è stato accostato al Foggia. Che periodo è questo per lei?
“Per me questo è un periodo di aggiornamento e riflessione, c’è stata anche qualche altra squadra ma per alcune situazioni non si sono concluse le trattative. Ciò che mi rende orgoglioso è che diverse società hanno pensato al sottoscritto, per chi vive di autostima è un’iniezione di fiducia. Se vieni contattato da un direttore o un presidente per diventare l’allenatore della squadra è un piacere, non è andata a buon fine ma ringrazio queste società”. 

È più difficile subentrare in una società che si trova nei bassifondi della classifica?
“Ormai è diventato difficile partire dall’inizio, è difficile subentrare. Dopo due pareggi si mette sempre in discussione l’allenatore, consideriamo che su 60 squadre di lega pro ci sono stati già 18-20 esoneri. Ci sono tanti fattori e tante situazioni che incidono su un percorso di una squadra, poi però si decide di cambiare l’allenatore perché non puoi cambiare 25 giocatori. Le società cercano una sterzata, non sempre paga ma noi allenatori dobbiamo adattarci a questo tipo di calcio. Quando sei in trincea lavori con grande professionalità e dignità, fermo restando che sei sempre legato al risultato”. 

Come si esce da una situazione delicata come quella che sta vivendo la Triestina testimoniato dal diverbio tra Clotet e Krollis?
“Io non mi permetto assolutamente di giudicare l’episodio, però c’è troppa pressione sull’allenatore. Trieste è una piazza importante e chi siede su quella panchina ha il triplo delle responsabilità, serve stare all’interno per capire la situazione. Il mister ha subito capito di aver fatto un errore, è brutto specialmente vederlo davanti a una telecamera ma bisogna sempre dare un’altra possibilità. È stato un errore in buona fede, forse per troppo amore verso la propria squadra”. 

Alla Spal hanno resistito alla tentazione di esonerare Dossena. È sorpreso dalla decisione della società di mantenere Dossena? I risultati ora sembrano dar ragione alla società.
“Di solito dall’esterno si giudica senza sapere il lavoro dell’allenatore, ci si sofferma solo sul risultato. All’interno evidentemente la società e il direttore sportivo riesce a vedere quello che è il lavoro di Dossena. Per quanto mi riguarda ha fatto bene la società a dare fiducia a Dossena, adesso si sta vedendo il lavoro dell’allenatore e della squadra. Sono partiti con -3 in classifica e con la sfiducia della tifoseria. Non è mai facile scendere in campo con dei punti da recuperare, ma la Spal è una buona squadra e sono convinto che si tirerà fuori dai bassifondi della classifica”. 

Come si spiega le difficoltà di questi anni che sta vivendo la Spal?
“È inspiegabile perché c’è tutto a Ferrara. C’è un centro sportivo all’avanguardia, la società non ti fa mancare niente. Nonostante arrivino giocatori importanti e allenatori capaci non si riesce mai a dare quella sterzata per fare un campionato importante. C’è una tifoseria bellissima con 7-8 mila spettatori in uno stadio che è un gioiello. Sono convinto che con pazienza e la giusta organizzazione si possa uscire da questa situazione”. 

Come giudica il lavoro delle seconde squadre in questa stagione?
“Nella Juve lo scorso anno c’erano giocatori di qualità assoluta, tanti stanno dimostrando il loro livello anche in prima squadra. Tutti i gironi della C sono difficili, la Juve non è aiutata dall’esperienza del girone C. Sicuramente forma il giocatore, ma affronti realtà importanti e squadre allestite per fare campionati importanti. Ad oggi è un cammino non bello a livello di risultati, mentre per l’esperienza dei giocatori è un campionato positivo. Per il Milan al primo anno di esperienza c’è un adattamento al campionato come la lega pro, è accaduto anche alla Juve lo scorso anno. L’Atalanta è una realtà che conosciamo tutti, nel loro settore giovanile hanno sempre prodotto giocatori importanti e per me non è una sorpresa”. 

Crede che questo continuo cambio di squadra di Camarda possa rallentare la crescita del ragazzo?
“Credo che questo formi ancor di più l’aspetto caratteriale del ragazzo, dovunque lo collocano deve dare sempre il massimo. Quello è il suo percorso, a prescindere dalla categoria. È un ragazzo di grande qualità e non deve mai perdere quell’umiltà che insieme alla passione ti permette di fare qualcosa in più rispetto agli altri. Non vedo ostacoli nel percorso di crescita di Camarda, ancora non ha raggiunto la maggiore età, ha grandi margini di miglioramento e sono convinto che il Milan per come si sta muovendo abbia le idee chiare. Peccato per il gol annullato in Champions League, ma rimarrà nella sua memoria l’accoglienza dello stadio e la festa che gli hanno dedicato tifosi e compagni di squadra al momento del gol e a fine partita”.