Intervista TC

Parlato: "I giovani devono crescere in A, prima ancora che in C"

18.07.2024 17:30 di  Raffaella Bon   vedi letture
Parlato: "I giovani devono crescere in A, prima ancora che in C"
TMW/TuttoC.com
© foto di Marcello Casarotti/TuttoLegaPro.com

Intervistato da TuttoC.com, il tecnico Carmine Parlato affronta vari temi legati al mondo della terza serie.

Inizia il mercato. Già arrivato il colpo ad effetto?

“Un mercato ancora privo di quei colpi da 90. Finora si stanno vedendo molti innesti giovani, trovare una che ha fatto innesti da campionato di altissimo livello è difficile. Conoscendo la categoria, ci sta che DS e allenatori aspetteranno il termine del ritiro sperando si apri qualche spiraglio dalle categorie superiori”.

Si muovono le panchine di C.

“Ci sono stati tanti cambi, evidentemente qualcuno cerca qualcosa di diverso rispetto allo scorso anno. Sono felice per le neopromosse e i loro tecnici, avranno modo di confrontarsi con realtà per loro inedite”.

Bisognerà ancora più dare spazio ai nostri giovani, per garantire il futuro dell'Italia e non solo.

“Ci sarà spazio per i giovani, la regola sul minutaggio incide. Mi auguro che da quest’anno ci si possa concentrare ancora di più ma il tutto deve partire dai settori giovani della A prima che dalla C. In passato ne ho allenati tanti, pur avendo qualità alle volte venivano condizionati da altri fattori. I giovani in Italia sono tantissimi ma dobbiamo costruirli in casa, evitando condizionamenti che possano cambiarne il percorso in peggio”.

Ai nastri di partenza della C c'è anche il Milan Futuro.

“Gli faccio un grosso in bocca al lupo. Si confronteranno con un calcio diverso, meno qualitativo e più agonistico. Sarà una bella esperienza per loro. La Juventus NG è al terzo anno, sono fiducioso, nel Girone C sarà una gatta da pelare. Gli spostamenti? Una bella cosa per entrambe, si troveranno molto bene anche se a livello logistico non è comodissimo”.

Un pensiero sul Padova? Sarà l'anno della B?

“In questi anni si è fatto un buon lavoro, anche se non abbastanza per centrale la promozione in B che la piazza esige. La società sta investendo tanto, quest’anno un po’ meno sfruttando maggiormente le conferme. Qui ci vivo e ho allenato, perciò tifo per loro. La passione che c’è qui l’ho vista poche volte in carriera, mi auguro tutto l’ambiente faccia quadrato e questo sia l’anno buona”.

Il suo futuro?

“C’è stata qualche chiacchiera, per il momento ci aggiorniamo e guardiamo le partite. Noi allenatori siamo tanti e i presidenti hanno vasta scelta, per me è il primo anno da fermo e perciò sfrutterò questo tempo per migliorare in attesa della chiamata giusta”.