Si chiude il mercato, il Catania è la regina. Occhio a Ternana e Ascoli: non solo blasone, ma anche qualità e voglia di rivalsa

30.08.2024 00:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
Si chiude il mercato, il Catania è la regina. Occhio a Ternana e Ascoli: non solo blasone, ma anche qualità e voglia di rivalsa
TMW/TuttoC.com

Si è chiusa una sessione di mercato non particolarmente intensa, ma che ha visto alcune società investire diversi milioni di euro per tentare il salto diretto di categoria senza passare per l'estenuante lotteria dei playoff. A nostro avviso la regina in assoluto è il Catania che, messi da parte i noti problemi che non hanno permesso allo staff tecnico di schierare i nuovi acquisti nelle primissime gare ufficiali, si candida ad essere la corazzata del girone C.  Interessante la scommessa finale che risponde al nome di Roberto Inglese, in orbita nazionale fino a un lustro fa e poi uscito dai radar del grande calcio specialmente a causa di qualche infortunio di troppo. In Lega Pro, però, può fare la differenza soprattutto se alle sue spalle avrà una squadra organizzata come accade solitamente alle rose guidate da Toscano. Uno che di campionati vinti ne sa qualcosa. Bene anche Avellino e Benevento. Forse nel Sannio è mancata la ciliegina sulla torta, ma il presidente Vigorito è stato chiaro: basta spese folli, basta rincorrere i grandi nomi e spazio a giovani affamati e desiderosi di emergere anche per valorizzare i tanti talenti della Primavera e di un vivaio per il quale sono stati fatti investimenti di un certo livello. L'esperienza di Auteri farà il resto, anche il pubblico si sta progressivamente riavvicinando e questo non può che far bene ai giallorossi. Riflessione a parte sul Trapani. Silvestri in difesa è tanta roba, in attacco prendere Lescano dopo l'exploit di Trieste sbaragliando una concorrenza agguerrita non è cosa da poco. Ma ricordiamo sempre al presidente che i granata sono una neopromossa e che fare troppi proclami può alzare il livello di aspettative e far vivere in modo sbagliato quei momenti negativi che fanno parte del gioco e che capitano a tutti in un'annata così lunga. Intendiamoci: ben venga una società ambiziosa, che spende, che non si trincera dietro frasi di circostanza e che non ha paura di sbandierare i veri obiettivi.

Mai, però, perdere di vista che i grandi progetti, spesso, si realizzano nel corso del tempo. Da non sottovalutare neppure il Foggia, mentre ci sono squadre che sembrano un po' indietro rispetto al blasone. Il Messina, sulla carta, non può andare oltre la salvezza, il Crotone ha preso un tecnico bravo come Longo ma non ha la panchina lunga, la Casertana ha cambiato strategia dopo i tanti "over" della passata stagione e Iori in panchina è una incognita. Discorso a parte merita il Taranto che, quest'estate, è passato dalle stelle alle stalle perdendo presidente, condottiero e tanti giocatori top che hanno fatto scelte diverse dopo il dietrofront inatteso di Giove. La nuova dirigenza, però, ci ha messo la faccia ed è riuscita a formare quel giusto mix tra giovani ed esperti che, sulla carta, dovrebbe comunque garantire un campionato sereno. Negli altri gironi il quadro è abbastanza chiaro. Nel raggruppamento A la super favorita è il Vicenza, ma occhio a FeralpiSalò e Padova che hanno a disposizione elementi che hanno militato anche in cadetteria pur con qualche partenza "pesante". La Triestina ha iniziato con il piede giusto e proverà a riscattare la seconda parte del tutto negativa della scorsa stagione, con l'addio di Tesser che fa ancora discutere. Il Novara, con una dirigenza esperta alle spalle, pare aver posto le basi per un futuro ambizioso basato sulla politica dei piccoli passi. Nel girone B, invece, la Ternana ha conservato un'ossatura e inserito tasselli di un certo livello, a partire dall'ex Salernitana Cicerelli che è andato a segno nella trasferta di Pontedera risultando il migliore in campo. L'Ascoli, con l'ufficialità di Tremolada dal Modena, ha alzato il tasso tecnico e può dare filo da torcere a tutti, buono anche il lavoro a Pescara di Foggia mentre ci si sarebbe aspettato qualcosa in più da Spal (ha lasciato anche La Mantia, dopo aver rinnovato per altri due anni, la sconfitta al Curi ha già agitato la tifoseria), Perugia ed Entella.