Avellino, basta lamentele: corrette le decisioni arbitrali, gli alibi non aiutano. Lecco, dalle stelle alle stalle

01.06.2024 00:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
Avellino, basta lamentele: corrette le decisioni arbitrali, gli alibi non aiutano. Lecco, dalle stelle alle stalle
TMW/TuttoC.com

Editoriale di oggi che si apre con un focus sull'Avellino. Partiamo da una premessa: siamo totalmente d'accordo con mister Pazienza quando afferma che la sua squadra ha disputato un'ottima partita a cospetto di una corazzata come il Vicenza. Avversario blasonato, di spessore e  che, con Vecchi dall'inizio, avrebbe potuto vincere il proprio girone senza passare per i playoff. Le statistiche, del resto, non mentono: i padroni di casa avuto il predominio territoriale dall'inizio alla fine, sfiorando il vantaggio in diverse circostanze. I due legni colpiti, la serata storta di Patierno e il clamoroso errore di Marconi hanno tenuto a galla gli ospiti, mai pericolosi dalle parti di Ghidotti. Uno 0-0 che non rende giustizia ai campani che, spinti da un pubblico straordinario, avevano creato i presupposti per aggiudicarsi la semifinale d'andata. Tuttavia non ci piacciono i piagnistei che hanno contraddistinto il post gara. Rinfreschiamo la memora: l'Avellino recrimina per la mancata concessione di un calcio di rigore e per un presunto gol fantasma. Le immagini, a nostro avviso, sono sufficienti per respingere le polemiche al mittente: giusto non concedere il penalty, giusto non assegnare la rete del possibile 1-0. Sarebbe più utile che il direttore generale Giorgio Perinetti concentri le proprie attenzioni esclusivamente sul match di ritorno, senza aggrapparsi ad alcun tipo di alibi. Il pareggio è frutto della scarsa vena offensiva degli attaccanti, non certo delle decisioni di Zanotti e dei suoi assistenti. E basta con questa dietrologia stucchevole. A Catania il signor Crezzini (designato anche per la gara di ritorno contro il Vicenza) aveva indirettamente favorito i lupi revocando, dopo consulto VAR (segnalazione errata), l'espulsione di Cancellotti dopo appena sessanta secondi. Episodio che poteva cambiare la storia dei playoff. Restiamo fortemente convinti che, al termine di un'annata, torti e favori si compensino e che una squadra veramente superiore riesca a prevalere a prescindere. Ad ogni modo riteniamo che i ragazzi di Pazienza abbiano tutte le carte in regola per coltivare il sogno promozione e per espugnare il Menti, stadio che offrirà un colpo d'occhio di categoria superiore. Non ci piace, però, il comunicato emesso dalla tifoseria biancorossa che, in una nota, "avvisa" i supporters ospiti esortandoli a non esporre i propri vessilli in alcune zone dello stadio.

Speriamo possa presto arrivare il giorno in cui ognuno sia libero di tifare dove e come vuole: il rispetto deve essere sempre alla base di ogni cosa, ricordiamoci che stiamo sempre parlando di calcio e che l'unico modo per combattere restrizioni, divieti e chiusure è assumere sempre comportamenti corretti. Non è andata bene invece al Benevento, sconfitto per 1-0 sul sempre ostico campo della Carrarese. Quando vengono meno i calciatori di maggiore esperienza c'è poco da fare, un plauso però a giovani come Talia e Perlingieri che hanno avuto il merito di farsi trovare pronti senza farsi condizionare dall'importanza dell'evento. Una base di partenza fondamentale, a prescindere da quella che sarà la categoria del futuro. Per il match di ritorno lecito attendersi una risposta importante da parte di un pubblico che, dopo aver assaporato la A, si è progressivamente allontanato dal "Vigorito". E' noto che le piazze del Sud possano costituire il cosiddetto dodicesimo uomo, gli sforzi della proprietà meriterebbero il sold out a prescindere. In fondo la B è ancora a portata di mano e ci sono tutti i presupposti per rivedere in alto una squadra che ha rappresentato per lustri un esempio di programmazione e organizzazione. In ottica futura, tante squadre iniziano ad ufficializzare gli allenatori. A Crotone toccherà a Longo, chiamato a ripetersi in una grande piazza dopo l'esperienza super alla guida del Picerno. Ad Arezzo, invece, l'ex Rimini Troise sostituisce Indiani, corteggiato dal Livorno e desideroso di chiudere la carriera sposando un progetto vincente. Zaffaroni, invece, saluta la FeralpiSalò, una storia d'amore senza lieto fine fatta però di tanta umanità e professionalità. I ringraziamenti di tifosi e società al netto della retrocessione certificano la bontà del lavoro svolto dal mister e dal suo staff. Per Stellone ci sarà la possibilità di operare dall'inizio e non da subentrante: la salvezza rocambolesca gli vale il rinnovo con la Vis Pesaro. In altri contesti, invece, si fatica a ripartire. A Lecco il pericolo è di passare dalle stelle alle stalle, con Di Nunno che ha annunciato una sorta di disimpegno parlando pubblicamente di "problemi economici tali da dover vendere casa a Milano". Cosa accadrà ad un club che, appena un anno fa, scriveva una delle pagine più belle della storia della Lega Pro? Anche ad Ascoli ci potrebbero essere dei cambiamenti societari, con un fondo americano e qualche imprenditore locale che avrebbero chiesto informazioni all'attuale proprietà.