Luigi Grassi ❤ Mara Guidi

Luigi Grassi ❤ Mara Guidi
© foto di TLP
venerdì 18 ottobre 2013, 23:00Ho sposato 1 calciatore
di Valeria DEBBIA
fonte In collaborazione con Claudia Marrone
La rubrica di TLP, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli e fidanzate si raccontano

Luigi Grassi, attaccante classe 1983 attualmente in forza al Città di Pontedera, dove, insieme al compagno di reparto Arrighini, si sta imponendo sempre più come bomber di razza. Ma a questo ragazzo semplice, di quelli che vive il calcio nel modo più pulito e corretto in cui si può vivere, è anche la vita privata a regalare tante gioie; una vita divisa con la moglie Mara Guidi, che ai lettori di TuttoLegaPro.com racconta la loro storia d’amore, la storia di due ragazzi “della porta accanto” che si amano ogni giorno di più.

Mara, come vi siete conosciuti tu e Luigi?
Ci siamo conosciuti una sera del dicembre 2006 in un locale, io ero con gli amici e lui stava tornando da una cena di squadra con cui avevano festeggiato il Natale; siamo dello stesso paese, di vista e di nome ci eravamo sempre conosciuti, ma quella sera fu tutto diverso. Io mi ero lasciata da poco, lui comunque si avvicinò per fare due chiacchiere e poi iniziò a corteggiarmi, in modo molto dolce. Devo riconoscere che ci ha proprio saputo fare”.

È stato lui a chiederti di sposarlo?
Sì, e in un modo molto romantico. Mi portò nel “nostro” ristorante a cena e a fine serata fece arrivare al tavolo un mazzo di rose rosse, con nel mezzo una scatolina che conteneva l’anello per la fatidica richiesta. Fu così che me lo chiese, e il 19 giugno 2010 ci siamo sposati. Non era molto che stavamo insieme, ma da subito è scattata quell’alchimia che ti fa capire a pelle che è quella la persona giusta: c’era intesa, proprio nell’aria. Adesso stiamo anche finendo casa a Castelnuovo Garfagnana, il nostro paese nativo, io lavoro qui e al mio lavoro tengo tanto. E’ stato per questo che non mi sono mai mossa da qui, se non per qualche giorno, ma anche le distanze, con la fiducia reciproca che avevamo, si sono sempre superate benissimo”.

Non è quindi stato un problema per te vedere che, come tutti i calciatori, Luigi girava l’Italia, magari anche in posti non vicinissimi a casa?
Assolutamente no, abbiamo sempre affrontato bene e con serenità tutto; io poi sono molto estroversa, e adoro girare, conoscere persone e posti nuovi. Poi non trovo giusto limitarlo nel suo lavoro, può andare dove vuole, tanto la settimana tra i vari impegni passa in fretta ed il momento di vedersi arriva in un lampo”.

Avete figli?
Al momento no, abbiamo solo due gatti (ride, ndr). Il primo micino l’ho desiderato tanto e per il primo anno di fidanzamento Luigi me lo ha regalato: si chiama Marilù, l’incrocio dei nostri nomi. Poi è arrivato anche Chicco, a far compagnia a Marilù. In programma comunque abbiamo anche dei figli, vedremo cosa ci riserverà il futuro, ma io spero accada quanto prima”.

Ci dici un pregio e un difetto di tuo marito come uomo?
Ciò che mi fa innamorare ogni giorno di più è la sua dolcezza, ma riconosco che oltre a essere dolce, Luigi è anche molto responsabile e positivo in tutto ciò che fa, infonde fiducia a chiunque. E’ davvero di enorme supporto nella mia vita. Di difetti non ne ha moltissimi, ma la testardaggine è sicuramente quello che spicca di più, quando si impunta vede solo la sua idea. Poi forse, in alcune circostanze, è un po’ chiuso, per non dare preoccupazioni si tiene tutto dentro, diventa ermetico”. 

Quale è il regalo più bello che ti ha fatto?
Il regalo materiale è stata la vacanza ai Caraibi che mi ha fatto per la mia laurea. Quel giorno fece anche salti mortali per essere presente all’università, era un martedì e lui si fece diversi chilometri in un solo giorno perché il mercoledì aveva la finale di andata di Coppa Italia con il San Marino. L’altro bellissimo regalo, non materiale, è l’avermi scelta come compagna di vita dopo due anni di fidanzamento. Si, perché anche se ci siamo sposati nel 2010 la proposta della sera al ristorante arrivò nel 2008”.

Tu segui il calcio?
Sì, l’ho sempre seguito perché sono tifosa juventina, e comunque mi piace lo sport in generale, in tv guardiamo di tutto”.

Decisamente fortunato Luigi! Di solito le donne non sono propense a guardare lo sport in tv… (ridiamo, ndr)
Pensa invece che lo scorso anno mi ero appassionata anche al Barcellona, abbiamo visto tutte le partite (ridiamo ancora, ndr). Io poi ammiro chi eccelle in uno sport, non dimentichiamoci che proprio lo sport richiede molti sacrifici fisici e mentali quando si vuole fare a certi livelli: servono rinunce, coerenza e testa per arrivare, ma mantenerle tutte non è semplice, soprattutto quando si è giovani”.

Quale è stato il momento calcisticamente più bello per tuo marito?
Credo che gli anni più belli per lui siano stati quelli a San Marino perché lì è cresciuto molto come uomo e come calciatore, è stato guidato da diversi allenatori, come a esempio Chicco Evani, i quali mi ha sempre detto gli hanno trasmesso ed insegnato tanto. Ma credo anche che l’apice lo abbia raggiunto lo scorso anno a Pontedera, segnando e facendo segnare, concludendo la stagione con una promozione e un contratto con una società tanto blasonata come la Salernitana. Mi ha sempre detto che a Pontedera da subito si è trovato bene, sia con la società che con i compagni, e non a caso ha deciso di tornarci anche per questa stagione”.

“Segnando e facendo segnare” dicevi. In effetti di goal ne ha fatti tanti: quanti te ne ha dedicati?
Qualche goal me lo ha dedicato, soprattutto i primi tempi. Quando un goal era per me lo capivo subito perché faceva un gesto particolare, alzava la mano a mo' di cornetta del telefono e la roteava in aria”.

Per il mondo del calcio però Luigi inizia a essere, anagraficamente, “bordeline”, strane regole etichettano i calciatori come “vecchi” già a 26 anni; una volta appese le scarpette al chiodo vorresti che comunque rimanesse legato a quell’ambiente?
A me farebbe piacere rimanesse nel mondo del calcio, lo vedo felice quando può esprimersi in quel settore, e magari potrebbe far bene anche come allenatore o DS. Suo papà racconta sempre che da bambino il primo oggetto che prendeva per giocare era la palla, già allora era una fissa (ride, ndr). Però al momento, per fortuna, siamo contrattualmente coperti anche per il prossimo anno”.

Il calcio ha mai inciso sulla vostra vita di coppia, positivamente o negativamente?
No, il calcio in sé per sé no. Ci sono alcuni episodi che creano malumore ma no alla coppia, li creano a lui che magari si agita, sta male e se vedo che soffre sto male anche io. Ma il calcio è un lavoro, e come tutti i lavori incide sulla vita. Fortunatamente al momento ci sono tante soddisfazioni, che fanno volgere il tutto in positivo…facciamo le corna per scaramanzia”.

C’è qualcosa in particolare che vuoi dirgli attraverso questa intervista?
Voglio dire a Luigi che non deve mai smettere di credere in sé stesso e nelle sue capacità, non deve dimostrare nulla a nessuno ma solo continuare così come sta facendo. Non deve cambiare mai, mantenendo quella dolcezza che mi ha fatto innamorare”. 

© foto di TLP
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