Rimini, Buscè: "Abbiamo avuto 5' di black out. Dobbiamo andare con l'elmetto"

Secondo ko di fila per il Rimini, che ieri in due minuti è andato sotto di 2-0 sul campo della Torres (un'autorete e un gol di Diakite a decidere il match). In sala stampa è quindi giunta la disamina di mister Antonio Buscè, come raccolto dai colleghi di NewsRimini. “Non me l’aspettavo perché a fine primo tempo eravamo convinti che, per come stavamo affrontando la gara e per quello che avevamo concesso alla Torres, avremmo potuto fare qualcosa in più. Abbiamo avuto dieci minuti di black out, anzi cinque, perché poi pronti, via, nel giro di un minuto e mezzo-due prendi due gol. È calato proprio il buio nella testa dei ragazzi. Poi hai rischiato anche di prendere il terzo gol. Sinceramente sono quelle partite in cui rischi veramente di venirne fuori con le ossa rotte. È un peccato perché per la prima frazione della partita la squadra si vedeva che avrebbe potuto fare qualcosa in più, nel secondo tempo un approccio così non me l’aspettavo. Purtroppo succede, bisogna voltare subito pagina perché poi fra due giorni abbiamo questo appuntamento importante (la finale d’andata della Coppa Italia di Serie C, a Gorgonzola, con la Giana Erminio, ndr)“.
L'accesso ai playoff per i romagnoli è ancora realtà, ma si dovrà fare di più per essere sicuri di conquistarli anche dal punto di vista aritmetico: “Servirà non perdere quell’umiltà che ci ha fatto fare la differenza finora. Questa è una squadra che se lavora in un modo può fare bene, se lavora in un altro modo diventa un problema. Bisogna avere la testa libera da ogni situazione. Noi siamo una squadra composta da giocatori che non possono fare altro, nel senso che se andiamo a giocare, contro qualsiasi squadra, e abbiamo solo il fioretto da usare diventa un problema serio. Bisogna metterci in testa che noi dobbiamo andare con l’elmetto, con il coltello tra i denti, e avere intensità, cercare di accettare anche quando l’avversario ci fa del male, perché poi prendi un gol, ci sta, e il secondo gol che abbiamo preso è un gol che non abbiamo mai preso quest’anno: a campo aperto, tra centrocampisti e difensori c’era tanto spazio, avevamo le maglie larghe. Ho parlato a fine partita con lo staff: un gol così, ripeto, non l’abbiamo mai preso in tutto l’arco dell’annata. Sicuramente bisogna “pulirsi” la testa da tante situazioni. Ripeto, questa è una squadra che se lavora con grande umiltà può fare qualcosa d’importante, altrimenti rischiamo di buttare via sette mesi e mezzo di lavoro importante”.
La seconda strada che ha il Rimini in ottica playoff è appunto la finale di Coppa: “Se ne siamo condizionati? Può succedere perché noi da quando abbiamo passato il turno per la finale siamo diventati un po’ altalenanti. Ci sta che i giocatori nell’inconscio possano dedicare un po’ di tempo a pensare a quel tipo di partita. Ora a questa partita noi arriviamo un po’ con le ossa rotte, mentre la Giana ho visto che ha vinto 3-0 con la Triestina, e quindi diciamo che in questo momento la favorita è la Giana, per come si è messa la partita di oggi. Noi dobbiamo essere bravi a cancellare tutto quello che oggi è successo di negativo e cercare di capire bene che per affrontare determinate partite, rimarco il concetto di prima, ci vuole grande grande umiltà. Se non c’è quella diventa un problema anche contro l’ultima in classifica”.
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