Top & Flop di Renate-Pergolettese

Top & Flop di Renate-PergoletteseTMW/TuttoC.com
Michele Calì, TOP Renate
© foto di Jacopo Duranti/Tuttolegapro.com
Ieri alle 23:35Girone A
di Francesco Moscatelli

Una volta puoi ristabilire la parità, anche con un episodio fortuito. La seconda è un po' più difficile. E' difficile sempre rincorrere e inseguire. Per chiunque, figurarsi per chi, a novanta minuti dal termine, non ha ancora il biglietto valido per la prossima serie C. E così la Pergolettese che poteva trovare a Meda il pass per un altro anno al sole, deve aspettare un'altra settimana santa per capire quale può essere il proprio futuro imminente. Con nove punti di distacco il Caldiero è ancora a debita distanza, ma quella di oggi resta comunque una partita (2-1 il risultato finale) che i gialloblu avrebbero potuto portare a casa, quantomeno in un risultato di parità. Invece la classifica ha vinto sulle motivazioni, con un Renate che scappa subito con la testa di Calì, salvo poi co-firmare di fatto il momentaneo pareggio con Albertini. E da qui, in tutta la seconda parte della prima frazione, è una Pergolettese che non dispiace affatto. Ma sono partite, quelle di fine stagione, che vivono "con poco" e dunque basta un bel lavoro di Mastromonaco sulla destra per imbeccare un Anghileri che quella maglia se la voleva togliere da tempo. Una maglia inzaccherata di tanta panchina. Un gol e via: ora, capitano, è di nuovo di un nerazzurro vivissimo.

Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nella partita disputata questa sera allo stadio "Mino Favini" di Meda.

TOP:

I due nomi sul tabellino (Calì e Anghileri), per motivi differenti (Renate): un tabellino sincero perché è bello leggere quei due nomi. E' bello leggere il nome di Calì perché è sempre interessante vedere come un giocatore "di mezza età sportiva", mentre magari altri pensano a strappare l'ultimo paio di biennali, riesca a re-inventarsi, a scoprire in sè nuove vocazioni, a trovare nel proprio "io-sportivo" nuovi giacimenti di energia e di gratificazione. E Calì, al sesto gol in campionato, si merita questa svolta. Quindi, Michele, il (tuo) saluto militare questa volta te lo facciamo noi di TuttoC. Ed è bello leggere il nome di Anghileri. Per chi segue il Renate e per chi, in generale, segue la serie C. Un'annata non semplice quella di Marco, con tante panchine chiuso da un Eleuteri che oggettivamente non sta togliendo nulla a nessuno. Ma questa è la stoffa dei professionisti veri: che sia un minuto, cinque minuti, mezz'ora, l'importante è dare tutto. E Anghileri, cuore nerazzurro, è una declinazione del verbo "dare". Menzione ancora una volta, infine, per Mastromonaco. Autore del cross decisivo, si sta rilevando un ottimo acquisto. Bravo lui a girare pagina dopo la sua prima, intensa vita tarantina; brava la società a pescarlo e fargli trovare in Brianza un senso nuovo a questo continuo arare le corsie. SQUADRA SI', MA LA SQUADRA E' UN MOSAICO DI STORIE PERSONALI

La catena di sinistra (Pergolettese): Capoferri-Patanè, è questo il binario sul quale i gialloblu hanno insistito per provare a pungere, soprattutto dopo una rete del momentaneo pareggio che, ironia della sorte, è stata concepita invece...sulla destra. Invece lo spauracchio Tonoli è stato parzialmente disinnescato dalla retroguardia nerazzurra (zona nella quale, non per caso, stazionava un Riviera sempre più piacevole certezza. E quanto margine ha ancora il bresciano?), mentre la corsia mancina gialloblu è riuscita a produrre una buona continuità. Una continuità che non ha poi inciso, ma che può servire per preparare la Pro Patria. Ora serve tutto: anche quella maglia di Arini esibita dopo il gol del pareggio, segno di un gruppo che, tra alti e bassi, giunti all'ultima e decisiva curva ancora c'è. IL DESTINO ANCORA NELLE PROPRIE MANI

FLOP:

Esposito, l'idea di una Pantera non del tutto espressa (Renate): sarebbe facile scrivere Bartoccioni, certo. L'infortunio c'è, ma il portiere ha bisogno di continuità e non vedere il campo (sulla carta è il terzo portiere dopo Nobile e Ombra) per un anno intero bene non fa. Con Ombra da tempo infortunato e Nobile non al meglio, è stato esordio per il ventunenne milanese: l'allenamento è importante ma è solo la gara a dettare i tempi, le chiusure, gli anticipi. Una prova non basta. Più strutturale e meno episodica invece la prova di Esposito, giocatore sempre molto considerato nelle gerarchie dallo staff nerazzurro: oggi una sequela di passaggi imprecisi, un problema per chi dovrebbe costituire, per ruolo, la fonte di idee in mediana. E ampliando lo spettro su tutto il gruppo, rimane l'idea di non aver capito, sul far di maggio, quale sia il vero potenziale del Renate. Un Renate che vince le partite apparentemente con il minimo sforzo, senza produrre manovre articolate e passando invece in vantaggio alla minima accelerazione. Un male, visto che le fiammate non possono arridere per sempre? Un bene, visto che se è un Renate al 70% chissà quando dovesse raggiungere la forma migliore? Lo vedremo ai playoff. Giudice della Corte di Cassazione di una stagione sportiva. E dopo la Cassazione, si sa, non c'è più possibilità di intervenire. CHE PANTERA SEI?

Lucidità sottoporta (Pergolettese): per una squadra che già da l'impressione di andare un po' a strappi nel corso della gara, sbagliare due-tre occasionissime sottoporta è un peccato che lascia sempre qualcosa di molto amaro sul palato. Prima Parker e poi Pietrelli sul finale non inquadrano lo specchio da posizione davvero invitante. Così, nel perdere questi treni che la Pergolettese comunque ha avuto il merito di creare, è difficile uscire con risultati che gratificano e cambiano il corso della settimana. Anche perché pure il gol del pareggio, a ben vedere, è stato più che altro un infortunio altrui e non un vero sigillo proprio. Specchio non inquadrato e altra settimana un po' sospesi, a rimandare a domani quel che si poteva risolvere oggi. Peccato, globalmente la Pergolettese non da l'impressione di essere una squadra meritevole di una discesa in D. Ma il rischio (seppur remoto) c'è. NON SI SCHERZA CON IL FUOCO