Pergolettese, Curioni: “Ora più alti in fase di pressione. Arini è la nostra anima”
Durante la trasmissione “A Tutta C”, in onda su Tmw Radio, ha rilasciato alcune dichiarazioni il tecnico della Pergolettese Giacomo Curioni.
Che bilancio fa della corsa salvezza nel Girone A?
“L’inizio di stagione è stato costellato da prestazioni positive, ma da risultati negativi. Nelle ultime quattro partite c’è stato però un cambio di prestazioni. La squadra ha subito meno gol, addirittura solo uno nelle ultime quattro giornate. In più sono arrivate due vittorie, che ci garantiscono un po’ di costanza. Tutto è dovuto dalla presa di consapevolezza della squadra, perché i numeri delle prime partite non potevano essere sufficienti. Non era la strada giusta per ottenere salvezza. Le ultime settimane lasciano sperare, anche se il campionato è competitivo e dietro abbiamo squadre costruite per essere al vertice che potrebbero non rimanere lì tutta stagione”.
Per la lotta campionato vede meglio il Padova o il Vicenza?
“In questo momento Padova sta facendo di più del Vicenza. Secondo la qualità del Padova è che tanti giocatori sono interscambiabili e sono in grado di mantenere alta l’intensità per tutta partita. Il Vicenza ha dimostrato nello scorso girone di ritorno di saper sfiorare la B e ora sta un po’ pagando lo sforzo. Sarà comunque un bel duello fino alla fine”.
Tornando a voi, cosa è cambiato nelle ultime settimane?
“Io ho seguito tutto il percorso della squadra, prima da vice e ora da primo allenatore. Ho provato a far prendere consapevolezza ai ragazzi che con quei numeri non avremmo raggiunto la salvezza. Questo è stato il primo grande passo che ha portato ad un cambio di atteggiamento. Si è iniziato a pensare che anche i centrocampisti e gli attaccanti possono aiutare a migliorare i dati difensivi. Poi serviva stare un po’ più alti nella prima pressione e per questo è servito cambiare modulo, passando da una difesa a cinque ad una difesa a quattro”.
Quanto è stato importante in questo momento di transizione e di difficoltà un elemento di esperienza come Arini?
“Mariano è il nostro capitano ed è la nostra anima. Insieme a Lambrughi sono i giocatori che sono rimasti del gruppo storico. Mariano nelle ultime partite è anche tornato a giocare a centrocampo dopo anni in cui aveva giocato da centrale nella difesa a tre. Avere un giocatore del suo carisma e della sua esperienza è fondamentale”.
Quali sono i punti di forza del Padova, vostro prossimo avversario?
“Hanno confermato in blocco gran parte dei giocatori della scorsa taglione. Anche l’anno scorso hanno fatto un grande percorso e solo nella parte finale del campionato non hanno concretizzato. Nel mercato hanno fatto due o tre acquisti funzionali e stanno facendo un cammino straordinario. La profondità della rosa gli permette di mantenere sempre alte la qualità e l’intensità. Sta facendo la differenza”.
In difesa Stante sta crescendo molto bene alla prima esperienza nel calcio dei grandi. Quanto sta crescendo?
“Francesco è un ragazzo del 2005, ma sembra di avere a che fare con un veterano per la maturità e l’applicazione che sta dimostrando. Sta lavorando con grande intelligenza e maturità e credo che avrà un futuro importante. È costantemente tra i migliori in campo”.