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Ds Lumezzane: “Raggiunti gli obiettivi di mercato. Girone A equilibrato”

05.09.2024 12:00 di  Redazione TC  Twitter:    vedi letture
Simone Pesce
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Simone Pesce

Simone Pesce, ex calciatore ed ora direttore sportivo del Lumezzane, ha parlato ai microfoni di Tmw Radio, durante la trasmissione 'A Tutta C'.

Si è chiusa da qualche giorno la sessione estiva di mercato. Siete soddisfatti del lavoro svolto?
“Gli obiettivi prefissati li abbiamo raggiunti. Quest’anno la proprietà ci ha dato l’input di ringiovanire la squadra, così abbiamo prima preso dei ragazzi interessanti e alla fine abbiamo aggiunto elementi con un po’ più di esperienza”.

Siete riusciti a continuare il progetto tecnico dopo lo scorso anno?
“L’anno scorso è stato fatto un grande lavoro da società e direttore tecnico, perché della Serie D erano rimasti solo quattro giocatori, mentre quest’anno abbiamo confermato lo zoccolo duro, anche se in attacco abbiamo operato più cambi perché non è rimasto nessuno; è tornato solo Iori, che era stato in prestito l’anno scorso. Come ho detto ciò che ci eravamo prefissati lo abbiamo fatto, ora aspettiamo il responso del campo”.

La società è fatta da uomini di campo, dato che oltre a lei c’è anche il presidente Caracciolo. Può essere questo il segreto di un progetto che ha approcciato con idee precise e ben delineate?
“Sì e per questo questo dobbiamo ringraziare il patron Camozzi e i suoi soci, che hanno visto qualcosa di futuribile. Caracciolo ha smesso prima di me e ha svolto il suo lavoro dirigenziale alla grande. Anche a me poi è stato affidato questo incarico grazie alla fiducia della società. La forza che ci regala la proprietà ci impone di essere fortunati prima di tutto, perché non tutti gli ex calciatori hanno la possibilità di ricoprire questi ruoli. Sta a noi ora portare la nostra esperienza dietro la scrivania, perché chi ha giocato può accelerare qualche processo di sviluppo, conoscendo alcune dinamiche”.



Nella prima partita avete vinto in casa della Virtus Verona, mentre nell’ultima avete perso con la Pro Vercelli. Che bilancio fate di questo inizio di campionato?
“Il campionato di C è questo, ogni domenica è una partita a sé. L’obiettivo dev’essere trovare un equilibrio e una mentalità. Nel nostro girone credo che al di là di due o tre squadre le altre si equivalgano. Ci sta che una domenica si vinca fuori casa e che quella dopo si debba battagliare anche solo per fare un punto. Nell’ultima partita gli episodi non sono stati dalla nostra, c’era un rigore abbastanza chiaro. Gli errori poi però si equivalgono durante l’anno, ora si riparte con una partita complicata come quella contro il Lecco”.

Che Lecco vi aspettate?
“È una squadra esperta con calciatori importanti come Ilari, Lepore, Marrone e Beghetto. Hanno un direttore che a Legnago ha fatto benissimo e la nuova proprietà è solida. Il loro campo è abbastanza caldo, dobbiamo prepararci perché sarà una battaglia”.

Per la C si parla dell’introduzione di un “mini-var” con delle chiamate per squadra per chiedere un check dell’arbitro alle immagini televisive. È un’idea che vi piace?
“Sicuramente i mezzi tecnologici aiutano, perché il calcio si è adeguato. La Var in Serie A ha risolto molti problemi nonostante le polemiche che permangono. Le vie di mezzo però non vanno bene. Questa proposta andrebbe regolamentata; se lo sarà potrebbe diventare uno strumento per la C, dove ad ora invece ogni domenica ci sono polemiche”.

Da fresco ex calciatore e da neo dirigente il progetto seconde squadre la convince?
“Se portato aventi in maniera intelligente ha il suo perché. La Juventus ne è la dimostrazione, avendo lanciato tanti giovani che forse un tempo sarebbero arrivati dopo. Se usato bene può anche dare alle squadre più piccole lo stimolo di cercare giovani interessanti nelle serie inferiori. In più le seconde squadre possono dare maggiore linfa alla Nazionale. Se un Savona è pronto per giocare nella Juventus ci guadagna anche l’Italia”.