Taranto, Capuano: ''Vittima e ostaggio di situazioni più grandi di me''

02.08.2024 13:45 di  Maurizio Calò   vedi letture
Taranto, Capuano: ''Vittima e ostaggio di situazioni più grandi di me''
TMW/TuttoC.com
© foto di Nicola Ianuale/TUTTOmercatoWEB.com

Come riportato da Antenna Sud, il tecnico del Taranto Ezio Capuano, attraverso una lettera, ha parlato della situazione in casa rossoblù alla luce degli ultimi caotici avvenimenti senza mai parlare di dimissioni. Ecco le sue parole:

Sulla costruzione della squadra del prossimo campionato: ''Stavo costruendo anche quest’anno una squadra simpatica, con calciatori che non sarebbero mai venuti a Taranto e che sono riuscito a convincere grazie soprattutto alla credibilità guadagnata in una vita calcistica, calciatori ai quali ora sono obbligato a chiedere scusa alla luce degli ultimi avvenimenti. Niente e nessuno mi ha mai fatto pensare che potessero succedere alcune cose. Ho fatto spendere alla società i soldi che mi erano stati garantiti come budget, molto meno di quanti ne hanno speso e ne spendono altre società ricche, parecchio più ricche del Taranto. Sono stati ceduti calciatori per realizzare delle plusvalenze che sono servite per far quadrare i conti''

Sul suo ruolo all'interno del Taranto: ''Ho riportato tantissima gente allo stadio. Ho lavorato tantissimo, ho sudato, mi sono incazzato per la maglia rossoblu, per la città, per la tifoseria, a cui penso di aver dato qualche dispiacere ma, anche e soprattutto, tantissime gioie e soddisfazioni. E sempre con la maglietta bagnata di sudore da parte dei miei calciatori, che non si sono mai tirati indietro, che hanno profuso ogni energia per regalare felicità alle famiglie dei tifosi tarantini, calore ai bambini, che mi hanno ricompensato di tutto''

Sulla situazione attuale e sul futuro: ''Forse, soffro a dirlo, oggi ho perso. Vittima e ostaggio di situazioni più grandi di me, che mai e poi mai mi sarei aspettato. A disposizione di chi decide o deciderà. Chiedo scusa a tutti. Ma una cosa voglio dirla: ogni qualvolta, orgogliosamente, battevo la mano sul petto, potevo farlo, potevo permettermelo. Ed è il gesto che faccio in questo momento a difesa di una dignità che non ha prezzo''