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Perucchini: "Seconde squadre funzionali per le società ma l'idea non mi piace"

02.09.2024 15:00 di  Matteo Ferri   vedi letture
Perucchini: "Seconde squadre funzionali per le società ma l'idea non mi piace"
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico Gaetano

Filippo Perucchini, portiere ora svincolato proveniente dalla disavventura all’Ancona, ha parlato ai microfoni di Tmw Radio, durante la rubrica di approfondimento “A Tutta C”.

Ti ritrovi svincolato dopo le difficoltà societarie dell’Ancona, come stai vivendo questo momento?
“È stato un fulmine a ciel sereno perché la società, nel biennio in cui ci sono stato, era sempre stata perfetta. Quattro giorni prima era anche stata depositata la fideiussione, quindi non c’erano segnali di quel tipo. Purtroppo la verità non verrà mai fuori al cento per cento, come spesso accade in queste situazioni. Dispiace per una piazza che vive di calcio e spero che possa ritrovare stabilità, perché merita di stare in palcoscenici importanti”.

Non sei l’unico ad essere rimasto senza lavoro, a volte servirebbe rispetto per chi vive grazie agli introiti di queste categorie, non solo come calciatore, ma anche come membro dello staff.
“Sicuramente è stato creato un grosso danno a tutti, perché si parla di calciatori, ma anche di staff, magazzinieri, fisioterapisti ecc. Dispiace dovere vedere come ogni anno accada sempre qualche situazione così, quando invece questi eventi non dovrebbero capitare più. Per me quest’Estate c’erano state parecchie situazioni che però poi non si sono concretizzare. Mi sto comunque allenando tutti i giorni, perché la voglia di tornare in campo è grandissima e guardare gli altri giocare è tosta”.

Che idea ti sei fatto delle seconde squadre in Serie C?
“Sicuramente sono funzionali per le grandi società, però non mi fa impazzire come idea. Io ho fatto tanta C e penso che questa sia la categoria anche delle piccole realtà e delle favole. Per Milan, Juventus e Atalanta fa comodo avere le Under-23, perché sono società che hanno dei ragazzi che possono confrontarsi con un campionato professionistico senza doverli mandare in prestito.
Sono sempre dell’idea che i giovani però se sono bravi giocano, come è sempre stato in passato. La Nazionale italiana è sempre stata tra le più forti, anche quando non c’erano delle regolamentazioni sul minutaggio. Sicuramente ci sono strumenti che aiutano, però ribadisco che il giovane forte gioca in ogni categoria”.

A volte i portieri in Serie C sono spesso degli Under perché alcune società ritengono che sia il ruolo in cui posso fare meno danni. Non lo trovi ingiusto e sbagliato?
“Ricordo una frase di uno dei ds più esperti, che è Pantaleo Corvino, il quale disse che si può sbagliare la moglie ma non il portiere e l’attaccante. Ci sono tanti ragazzi bravi in giro ed è giusto che sbaglino e che crescano. Negli ultimi anni si è creata questa tendenza di partire con un portiere under, ma la realtà è che in Italia bisogna lavorare molto sui settori giovanili e cercare di fare crescere il prima possibile questi ragazzi, dal punto di vista calcistico e umano”.

Che campionato di C stai vedendo in queste prime uscite?
“Le prime giornate sono sempre molto particolari, ci sono molte squadre forti con rose importanti. Sarà come sempre un campionato tosto, difficile e con tante squadre che lotteranno per vincere, soprattutto nel Grione B e Girone C. Ci saranno poi le solite sorprese e ci sarà da divertirsi”.