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Mandorlini: "Marani? Capisce problematiche da persona intelligente"

04.10.2024 19:00 di  Redazione TC  Twitter:    vedi letture
Andrea Mandorlini
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Andrea Mandorlini
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Durante l'appuntamento odierno con 'A Tutta C' sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il mister Andrea Mandorlini. Queste le sue parole:

Cosa si aspetta dal big match del girone A tra Padova e Vicenza?
“Sono stato 2-3 anni a Padova e un anno a Vicenza, sono due piazze importanti. Il Padova è partito molto forte ed è meritatamente avanti, è un derby molto sentito. Il Vicenza ha avuto qualche problema, ha dei giocatori importanti fuori ma è lì e se la giocherà fino alla fine. È sempre importante superarsi in un derby, il Padova è meritatamente in testa ed è imbattuta, nei derby non si sa mai cosa può succedere. In questa situazione mi sembra leggermente più avvantaggiato il Padova per come arriva a questa sfida”.

Non c’era molta fiducia intorno ad Andreoletti. Come giudica il suo inizio?
“Complimenti a lui, sta facendo molto lui ed è meritatamente in testa. Adesso ha il confronto con un Vicenza che non è partito benissimo ma ha aspettativa altrettanto importante, ci sono due punti di differenza e basta un attimo. Lo abbiamo visto col Renate, è un girone molto equilibrato e lo sarà a prescindere dal risultato del derby”.

Come spiega l’inizio complicato della Triestina?
“Sicuramente le aspettative erano diverse, ma nel calcio mai dire mai. Tesser era ancora sotto contratto, avrà parlato con la società e credo tornerà a Trieste. C’è stata confusione, ma a prescindere c’è una mancanza di risultati che è sotto gli occhi di tutti. Sarà difficile rientrare nelle primissime posizioni, mi auguro ritrovi l’equilibrio almeno nella guida tecnica per entrare nei playoff che è l’obiettivo minimo”.



Come spiega i tanti esoneri così prematuri a inizio stagione?
“Ormai siamo abituati a tutto, non mi stupisco più di nulla. Cambiare dopo poco tempo e parlare di progetti è difficile. La Triestina sta cambiando dopo sette partite, così come Ascoli, ci sono già state tante società che hanno cambiato e faccio fatica a dare una spiegazione. Per cambiare così in fretta sicuramente qualcosa non ha funzionato fin dall’inizio. Credo che non ci sia stata una linea precisa in molte programmazioni. Bisognerebbe trovare un equilibrio, per tornare a Padova e Vicenza hanno delle idee diverse e arrivano sempre a giocarsi i primi posti”.

Questo equilibrio serratissimo in Serie C permette agli allenatori di fare ancor di più la differenza?
“Ho conosciuto direttori importanti, su tutti cito Braida che sta dando una mano qui a Ravenna alla nuova proprietà. È chiaro che in queste categorie l’allenatore incide molto, a grandi livelli la qualità dei giocatori è predominante, poi devi metterli in condizione di rendere al meglio e l’allenatore conta. L’incidenza dell’allenatore però è diversa e maggiore nelle categorie minori”.

Come spiega la compattezza di tutta la Serie C dimostrata anche dall’elezione unanime di Marani?
“Ho avuto modo di conoscerlo quando ero a Padova, è un uomo di calcio molto intelligente e non mi stupisce che abbiamo questo riscontro molto positivo. È una persona semplice e umile, capisce le problematiche e lo fa da persona intelligente. Questo equilibrio e questa intelligenza non sempre la si riscontra”.

C’è qualche giovane della Serie C che l’ha colpita?
“Sono andato a vedere la Spal un paio di volte, ha dei giovani interessanti. Rao ad esempio è un buon giocatore, anche se la differenza la fa ancora Antenucci. Credo che D’Orazio abbia tante qualità ed è in un ambiente dove può far bene, l’ho allenato e lo conosco. La Serie C deve tornare ad essere il campionato che ricordo quando ho iniziato io dove tanti giovani importanti iniziavano la loro carriera”.