De Marco: "Assurdo il numero chiuso di lista e la valorizzazione da top club"

05.09.2024 14:00 di  Redazione TC   vedi letture
Francesco De Marco
TMW/TuttoC.com
Francesco De Marco

Alle 23.59 del 30 agosto scorso, si è chiusa la sessione estiva di calciomercato, che lascia ora aperta la finestra svincolati. Un mercato che, in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, è stato commentato da Francesco De Marco, agente sportivo FIGC e CONI e avvocato specializzato in Diritto ed Economia dello Sport: "Abbiamo avuto la conferma che il nostro campionato è tornato a essere ambito come lo era una volta, dopo anni in cui siamo stati un po’ snobbati".

Sulla Serie C: "Per la Serie C si deve aprire un discorso a parte. Anche questo è un mercato che conosco bene, perché capita di fare operazioni anche in questa categoria, e purtroppo devo dire che la situazione richiederebbe una profonda revisione. Innanzitutto, e appunto in particolare in Serie C, c'è l’esigenza di un codice di deontologia per i Direttori Sportivi: bisognerebbe sanzionare determinati comportamenti. Faccio un esempio: un direttore non può intavolare una trattativa, smuovere determinate situazioni all’interno del microcosmo esistente tra il calciatore e il suo procuratore e poi improvvisamente sparire. Purtroppo in Italia si tende a normalizzare certe condotte, riconducendole a una normale e lecita strategia, talvolta addirittura si tende addirittura a esaltare chi si comporta male sulla sorta di questo antico alibi secondo cui il calcio sarebbe un 'mondo di squali', ma a mio avviso, e sento di poter parlare a nome di tutta la categoria, dovrebbero sempre prevalere principi come correttezza e coerenza, perché poi a farne le spese sono quasi sempre gli agenti.

Non solo, ci sono poi altre criticità, come l’inspiegabile esistenza del numero chiuso di lista che talvolta porta gli stessi direttori a dover fare vere e proprie acrobazie tra scambi e rescissioni e, dulcis in fundo, questo obbrobrio delle valorizzazioni da società maggiori. In Spagna con i 2007 ci vincono gli Europei, qui invece con i 2002/03/04 si aiutano le squadre di C che non possono o non vogliono accollarsi lo stipendio di giovani che portano minutaggio. A mio avviso una mortificazione, per il calciatore in primis. Tutto ciò che sto dicendo chiaramente verrà discusso nelle sedi opportune ma credo che tante situazioni non possano più passare sotto traccia".