Ancona, l'ex Guerini: "Davvero dura da digerire. Da tifoso mi sento tradito"

10.06.2024 14:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Vincenzo Guerini
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Vincenzo Guerini
© foto di Federico De Luca

"Questa volta è davvero dura da digerire, perché è una cosa che è giunta a tutti in maniera inaspettata. Anch’io, da tifoso, mi sento tradito": parole di Vincenzo Guerini, il mister della prima storica Serie A dell'Ancona, che come tutti i tifosi dorici si dice ai colleghi de Il Resto del Carlino deluso da questo nefasto epilogo.

"Come sto vivendo questa situazione? Malissimo: è stato come un fulmine a ciel sereno. Mai avrei pensato che si riuscisse a combinare anche questa. Ero contento che la squadra, pur tra tante sofferenze, si fosse salvata: l’ultima cosa che mi aspettavo era che la società non si iscrivesse al campionato, pensavo fosse uno scherzo. Ho vissuto una situazione simile anche a Catania due anni fa, ma lì era diverso: qui ad Ancona ho proprio un legame affettivo".

"Se ho mai avuto il sospetto, dopo i continui rinvii di Tiong, che potesse venir fuori una vicenda simile? Quando ho visto che non concludeva ancora l’accordo per la realizzazione del centro sportivo, ho cominciato ad avere qualche sospetto: mai però avrei pensato che si arrivasse addirittura a non iscrivere la squadra. Questo mi ha fatto arrabbiare molto e mi ha ferito profondamente. Sentivo che non c’era più quella voglia di investire, ma da lì a far fallire la società, ce ne passa. Quelli che ci hanno rimesso più di tutti sono i tifosi, che resteranno in una città che ancora non si sa se avrà più una squadra da tifare".

"Se può esserci ancora spazio per il calcio ad Ancona? Io ho una gran paura: spero che si riparta almeno dalla Serie D, perché mi rifiuto di credere che si possa ripartire da una categoria ancora più bassa. Mi auguro che venga coinvolto qualcuno della prima Serie A, i vari Gadda, Bruniera, Bertarelli, ecc. Persone che abitano ad Ancona e che sono innamorati della maglia: solo così, secondo me, si può rinascere".