Intervista TC

Lecco, Marrone: "La strada intrapresa è quella giusta, ora la salvezza al più presto"

Lecco, Marrone: "La strada intrapresa è quella giusta, ora la salvezza al più presto"TMW/TuttoC.com
mercoledì 9 aprile 2025, 21:00Girone A
di Laerte Salvini

Il Lecco non vuole semplicemente salvarsi: vuole farlo a testa alta, con il cuore e l’orgoglio di chi ha saputo rialzarsi in mezzo alla tempesta. Una stagione difficile, segnata da infortuni e momenti bui, ha visto la squadra lombarda trovare nuova linfa grazie alle intuizioni di mister Valente, arrivato a inizio febbraio e capace di riaccendere la scintilla. Il tecnico ha restituito identità, coraggio e qualità a un gruppo che non ha mai smesso di crederci, portando subito risultati concreti. Sette risultati utili consecutivi avevano rilanciato la corsa del Lecco prima dello stop contro il Padova, una delle corazzate del girone, lunedì sera. Ma anche nella sconfitta per 2-1, i blucelesti hanno dimostrato di poter lottare ad armi pari fino all’ultimo pallone giocato. La strada verso un futuro più luminoso è tracciata, e al centro della retroguardia c’è di nuovo Luca Marrone: dopo un lungo infortunio (una lesione muscolare alla giunzione miotendinea del retto femorale della gamba destra), l’esperto difensore è tornato in campo nelle ultime quattro gare, pronto a guidare i suoi fino al traguardo. Luca Marrone si racconta in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com, per tracciare un bilancio di questa stagione e di un finale tutto da vivere. 

Come ti senti ad essere tornato in campo dopo un periodo complicato?

"Personalmente sono contento di essere tornato dopo un periodo abbastanza serio. Sono soprattutto contento per la squadra, che è tornata a fare punti e a disputare belle partite. Anche a Padova, nonostante la sconfitta, abbiamo dato segnali importanti. Nonostante il risultato negativo, abbiamo dimostrato di potercela giocare. Direi che la strada intrapresa è quella giusta. Ora dobbiamo cercare di concludere nel migliore dei modi.”

Che contributo ha dato il nuovo staff tecnico?

"Ci ha dato tanto, anche perché è uno staff giovane. Ci siamo subito messi a disposizione con la mentalità giusta. Sicuramente, grazie anche ai risultati, il lavoro viene gestito e accettato meglio. Ma in generale siamo tutti molto contenti del mister e dello staff. Remiamo tutti dalla stessa parte, sia chi gioca di più, sia chi gioca di meno. Si percepisce un gruppo sano che segue l’allenatore e vuole arrivare bene alla fine di questo campionato."

Tu sei stato uno degli ultimi a rientrare, dopo un lungo infortunio. Come hai vissuto il periodo lontano dal campo, soprattutto nei momenti più difficili?

"È stato difficile, perché non avevo mai subito infortuni del genere in carriera. Abbiamo optato per una terapia conservativa, che ha funzionato bene, ma restare fuori non è facile, perché si vorrebbe aiutare la squadra direttamente in campo. In quei mesi ho cercato di dare comunque il mio contributo da fuori, con un po’ di esperienza ho provato ad aiutare i ragazzi anche in altro modo."

Hai molta esperienza tra i professionisti (oltre 200 presenze tra A e B). Che impressione ti ha fatto quest'anno il Girone A della Serie C?

"È un girone dove ogni partita può riservare sorprese. Ci sono squadre che sulla carta sembrano più deboli, ma riescono comunque a ottenere risultati importanti anche in campi difficili. È un campionato molto fisico, ma alcune squadre riescono anche a proporre un buon calcio. Penso che anche noi, soprattutto ultimamente, stiamo esprimendo un buon livello sia come squadra che come qualità di gioco."

Vi restano tre partite: Albinoleffe, Caldiero e Atalanta U23. Quanto sentite vicina la salvezza? Avete un obiettivo per chiudere la stagione?

"A inizio campionato non ci aspettavamo di fare questo tipo di percorso, ma ora ci siamo dentro e dobbiamo raggiungere la salvezza il prima possibile. Se avessimo fatto un risultato positivo a Padova, avremmo potuto guardare un po’ più avanti. Invece, dato l'esito negativo, dobbiamo concentrarci per chiudere la questione salvezza al più presto. Già sabato in casa può essere un match point importante davanti al nostro pubblico. Dobbiamo evitare di portarla troppo per le lunghe."

Nel girone d’andata eravate partiti con sei risultati utili consecutivi. Cosa è mancato, al netto degli infortuni?

"Gli infortuni hanno inciso tanto. Durante il ritiro estivo e poi in corso di stagione abbiamo perso diversi giocatori, anche elementi chiave, e tutto si è complicato. Purtroppo siamo entrati in una spirale di risultati negativi, dalla quale è sempre difficile uscire. Ora però stiamo ritrovando risultati e soprattutto ottime prestazioni. Guardiamo avanti con fiducia."

Quali sono, secondo te, i punti di forza di questo nuovo Lecco dell’ultimo periodo?

"Il gruppo, innanzitutto. Si è creato un ambiente sano, senza gelosie, con la voglia di aiutarsi a vicenda. Quando la squadra va bene, anche il singolo riesce a esprimersi meglio. A livello tecnico, stiamo lavorando molto sull’intensità e sull’andare forte. Anche fisicamente stiamo crescendo e le ultime partite lo dimostrano: basti pensare al secondo tempo di Padova, che è stato importante."

Hai scelto di restare a Lecco anche in estate, sposando la causa del club con il rinnovo fino al 2026 e diventando un punto di riferimento. Quanto orgoglio ti dà essere tornato in campo e aver inciso subito, come nel pareggio contro il Vicenza?

"Ogni calciatore gioca per provare emozioni: gioia, felicità, la voglia di incidere. Riuscire a dare una mano ai compagni è ciò che ci fa lavorare bene in settimana. Alla fine, sono i risultati che ti danno la spinta. Per me sono la benzina che mi fa continuare."

Durante i mesi di stop, come hai fatto a restare mentalmente connesso alla squadra?

"Il mio obiettivo era stare bene. Andavo spesso al campo, anche solo per assistere alle partite. Avevo proprio il bisogno di stare con i miei compagni. I ragazzi mi hanno sempre fatto sentire parte del gruppo, come se non fossi mai stato fuori."

Hai giocato in tante piazze, anche in Serie A e B. Qual è il fascino di una città come Lecco?

"Lecco è una piazza importante. Quest’anno ho girato parecchio nel girone e ne ho trovate poche come questa. In casa giochiamo sempre con grande entusiasmo e anche in trasferta ci seguono in tanti. Ti fa sentire vivo. Entrare in campo con una cornice del genere ti spinge a dare qualcosa in più."

Hai fatto parte della recente storia del Monza. Ora la squadra è in difficoltà: che idea ti sei fatto della stagione?

"Quando posso, guardo le partite. Mi dispiace molto, perché ci eravamo guadagnati la Serie A e ora sembra quasi certo un ritorno in B. Purtroppo sono cicli, e questo sembra essersi chiuso. Mi dispiace soprattutto per le persone che conosco, sia tra i giocatori che tra i dipendenti. Dal punto di vista umano è dura ed è ciò che più mi dispiace. L’augurio è che, in caso di una retrocessione oggi vicina, possano tornare presto in Serie A."