L'ex presidente Giove: "A Taranto hanno la memoria corta"

Lunga intervista all'ex presidente del Taranto, Massimo Giove, sulle colonne di Giornalerossoblu.it. Il numero uno dei pugliesi ha ricordato gli ultimi mesi alla guida del club: "L'anno scorso siamo stati penalizzati dall'incendio contro il Foggia che ha alterato completamente il nostro girone d'andata. Quest'anno ho chiesto di poter giocare a Taranto e di fare i lavori allo stadio a settori, invece sono stato definito un maleducato dal ministro Abodi. Se a maggio mi avessero detto che non potevamo giocare allo Iacovone non avrei nemmeno iscritto la squadra. Sono estremamente deluso, in otto anni il nostro ruolino di marcia è stato ottimo ma la memoria dei tifosi è corta. Non ho avuto aiuto da nessuna istituzione né dalle grandi industrie e ho fatto tutto da solo. A parte Mark Campbell non ho visto nessuno all'orizzonte e sono uscito con grande sofferenza. La C è un campionato che rischia di non avere futuro, da anni si parla di riforma ma non dipende solo dal presidente della FIGC".
Su Galigani e Zerbo: "Galigani non è mai stato ufficialmente il direttore generale. Lui è un amico e mi dava consigli, ma l'anno di Capuano la squadra mi chiedeva di tenerlo lontano dagli spogliatoi. Mi chiedo perché, se è tanto bravo, da anni nessuna squadra lo abbia chiamato a lavorare. Zerbo? La squadra è in carico a lui al momento. Se dovesse andare bene, ripartirà dalla D con una penalizzazione, altrimenti dall'Eccellenza".
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